14 maggio

Muro palestinaBuongiorno piazza, il 14 maggio 1948 Israele si autoproclama stato indipendente e istituisce un governo provvisorio. Nel 1947 l’Assemblea delle Nazioni Unite (che allora contava 52 Paesi membri), dopo sei mesi di lavoro da parte dell’Unscop (United Nations Special Committee on Palestine), il 29 novembre approvò la Risoluzione dell’Assemblea Generale n. 181, con 33 voti a favore, 13 contro e 10 astenuti, che prevedeva la creazione di uno Stato arabo (sul 42,8% del territorio e con una popolazione di 800 mila arabi e 10.000 ebrei) e di uno Stato ebraico (sul 56,4% del territorio e con una popolazione di 500.000 ebrei e 400 mila arabi). La città di Gerusalemme e i suoi dintorni (il rimanente 0,8% del territorio), con i luoghi santi alle tre religioni monoteiste, avrebbe dovuto diventare una zona separata sotto l’amministrazione dell’Onu.

Secondo il piano, lo Stato ebraico avrebbe compreso tre sezioni principali, collegate da incroci extraterritoriali; lo Stato arabo avrebbe avuto anche un’enclave a Giaffa. La Gran Bretagna, che negli anni trenta durante la Grande rivolta araba aveva già tentato diverse volte senza successo di spartire il territorio tra la popolazione araba preesistente e i coloni ebrei in forte aumento, si astenne nella votazione e rifiutò apertamente di seguire le raccomandazioni del piano, che riteneva si sarebbe rivelato inaccettabile per entrambe le parti. La data odierna rappresenta il giorno della catastrofe per i palestinesi, popolo a cui era stata espropriata la terra. Che la giornata sia con un grande direttore di orchestra, Arturo Toscanini, che il 14 maggio 1931 al Teatro Comunale  di Bologna, venne preso a schiaffi da un gruppo di fascisti per essersi rifiutato di suonare Giovinezza, l’inno fascista.

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