21 giugno

21 giugno 2013Buongiorno piazza, il 21 giugno 1964 nella contea di Neshoba, Mississippi, tre attivisti dei diritti civili (Andrew Goodman, James Cheney e Mickey Schwerner) vengono assassinati da membri del Ku Klux Klan. I tre attivisti ventenni partecipavano alla campagna dei diritti civili contro l’apartheid che intendeva estendere il voto ai neri in tutti gli Stati Uniti d’America ed erano nel Missisipi per aiutare i neri a registrarsi negli uffici elettorali.

I tre ragazzi vennero arrestati dallo sceriffo della Contea di Neshoba, Cecil Price, che in seguito passerà quattro anni in prigione per il suo coinvolgimento nella vicenda. Lo sceriffo, come raccontarono testimoni durante il primo processo nel 1967, rilasciò i tre ragazzi qualche ora dopo per poi inseguirli subito dopo, ma con l’aiuto degli amici: gli uomini del Klan. I corpi dei tre ragazzi, trucidati a colpi d’arma da fuoco, furono trovati sei settimane dopo, per una segnalazione anonima all’Fbi. Il capo di questo branco ben foraggiato e organizzato, si saprà poi, era un predicatore battista, Edgar Ray Killen: già processato nel 1967 per reati legati alla vicenda ma assolto, è stato condannato solo quarantun anni più tardi. Di quella che è appunto passata alla storia come l’Estate del 1964, Alan Parker ha tratto un durissimo film, Mississippi Burning (1988). Che la giornata sia a Montreal nel 1734 a gridare a squarciagola per provare ad impedire che i francesi, durante una cerimonia pubblica, torturino, stuprino e impicchino una schiava (Marie-Joseph Angélique) colpevole di essersi ribellata.

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